Il terzo settore è forse l'ambiente più eterogeneo che caratterizza la nostra società. Sebbene esista un unico principio di libera associazione, numerose sono le modalità di espressione di tale concetto.
Associazioni, Fondazioni, Onlus sono solo alcuni dei soggetti coinvolti, che hanno visto negli ultimi periodi non poche modifiche agli impianti normativi. Il risultato di tutto questo susseguirsi di riforme ha portato ad una vera e propria giungla con numerose "zone d'ombra" di non facile interpretazione.
Solo nel 2017 grazie al "Codice del terzo settore" si assiste al primo tentativo di normalizzazione di tutto il sistema, nasce così il RUNTS (registro unico del terzo settore), dove vengono raccolti tutti quegli enti che perseguono, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento d'attività di interesse generale stabilite dalla normativa stessa. Gli enti già che ne fanno parte sono:
Le attività di interesse generale da svolgere in via prevalente o esclusiva riguardano:
Elemento di novità riguarda la possibilità per gli ETS esercitare attività diverse da quelle di interesse generali a condizione che venga previsto nell'atto costitutivo e che abbiano carattere secondario o strumentale all'attività di interesse generale.
Sebbene sia chiaro un avvicinamento del non profit ai settori più commerciali, occorre prestare particolare attenzione alla destinazione degli avanzi ed utili di gestione. Con l'avvento della riforma questi devono essere destinati alla patrimonializzazione dell'ente senza possibilità di distribuzione, con alcune eccezioni a seconda dei casi.